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Basse difese immunitarie: come contrastare i malesseri

19 Giugno 2025

Il sistema immunitario è un insieme di organi e di cellule altamente specializzate con il compito di difendere l'organismo da agenti esterni, i quali possono causare infezioni. Si tratta di un complesso meccanismo che sa distinguere ciò che gli appartiene (self), da quello che non gli appartiene (non self).

Tutte le componenti di questo “istituto di vigilanza” si trovano sparse in diverse aree del corpo umano e comunicano tra di loro attraverso i vasi linfatici.

Quando il corpo attraversa un periodo d’indebolimento, invia segnali piuttosto chiari per farci capire che le difese immunitarie necessitano di un sostegno.

I sintomi più frequenti per capire che il sistema immunitario ha qualche problema sono:

  1. raffreddore, decimi di febbre e mal di gola ripetuti;
  2. stanchezza, debolezza e dolori muscolari costanti;
  3. difficoltà a concentrarsi;
  4. herpes, allergie e sfoghi cutanei;
  5. disturbi intestinali, causati dall’alterazione della flora batterica, principale responsabile della difesa immunitaria.

Un ruolo estremamente importante è quello del microbiota intestinale, la popolazione batterica che colonizza tutto il nostro apparato digerente dalla bocca all’ano. L’importanza di questo microbiota è tale che le sue modificazioni vengono ritenute sempre più responsabili di tutta una serie di disturbi e patologie, dall’autismo alle malattie infiammatorie croniche, dal cancro alle sindromi da malassorbimento, per finire con il calo delle difese immunitarie e la conseguente facilità alle infezioni da ceppi batterici e virali patogeni.

I farmaci antimicrobici sono certamente una grande conquista della medicina, ma il loro impiego eccessivo, indiscriminato e a volte inappropriato non fa che alterare sempre di più la flora batterica intestinale. Pertanto questi farmaci andrebbero prescritti con maggiore prudenza e solo per il tempo necessario, tenendo presente quanto sia importante agire contemporaneamente per una ripresa delle energie vitali e delle difese immunitarie naturali del paziente, curando prima di tutto la sua alimentazione.

Ippocrate, padre della medicina, con la celebre frase “Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo” esprimeva il ruolo fondamentale del cibo nella prevenzione e cura di malattie. Il cibo può essere un utile alleato anche per aiutare al rafforzamento delle difese immunitarie.

La resistenza alle infezioni può essere migliorata fornendo all’organismo antiossidanti.

Gli antiossidanti sono molecole che aiutano a difendersi dall’attacco di agenti nocivi e dallo stato di stress ossidativo (processo che porta alla formazione di radicali liberi ovvero molecole dannose).

Essi, infatti, sono in grado di prevenire o riparare i danni prodotti dai radicali liberi.

Gli antiossidanti più potenti sono: 

  • il Glutatione: prodotto dal nostro organismo, si trova anche in alcuni vegetali tra cui l’asparago, l’avocado, gli spinaci, le pesche e le mele. Ci sono poi alimenti in grado di stimolare la produzione di Glutatione tra cui quelli ricchi di Selenio: aringhe, sarde, tuorlo d’uovo e senape, aglio, cipolla, frutta e verdura di colore rosso, latte e carne;
  • la Vitamina C: le principali fonti sono coriandolo ed erba cipollina, uva, peperoni, peperoncino, ribes nero, timo fresco, prezzemolo, rucola, crucifere (cavolo, cime di rapa, verza, broccoli), kiwi e agrumi;
  • la Vitamina E: ne sono ricchi gli oli vegetali (arachidi, mais, girasole, olio extravergine di oliva), avocado, nocciole, arachidi, cereali integrali, semi di girasole, mandorle, curry, origano, avocado, kiwi;
  • la Vitamina D: gli alimenti di origine animale più ricchi sono l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (sgombro, sardina, tonno e salmone), gamberi, tuorlo d’uovo, formaggi e burro. I funghi ne rappresentano l’unica fonte vegetale.
  • il β-Carotene (precursore della Vitamina A): si trova maggiormente nell’olio di fegato di merluzzo, fegato, peperoncino, carote, albicocche secche, zucca, prezzemolo, pomodori maturi, broccolo e cavolo verde”.

Ci sono poi anche altri micronutrienti utili a mantenere il sistema immunitario efficiente e pronto a reagire alle “aggressioni” esterne, ovvero:

  • Vitamina B6 che si trova in cereali e farine integrali, avocado, spinaci, broccoli, frutta secca; 
  • Vitamina B12 in uova, latte e formaggi, frutti di mare e pesci grassi;
  • Selenio e Zinco, metalli importanti per la loro attività antiossidante, si trovano in pesce e carne, grano e avena, legumi;
  • Ferro (in carne bovina, uova, lenticchie, acciughe, sarda, tonno) e Rame (contenuto nel fegato, funghi, lenticchie, mandorle) per la loro partecipazione all’immunità cellulare e alla produzione di anticorpi (cioè proteine prodotte dal sistema immunitario in grado di riconoscere e neutralizzare gli agenti estranei e pericolosi);
  • Glutammina: aminoacido indispensabile per la sintesi di Glutatione (in uova, riso e latte); 
  • Arginina: aminoacido che si trova nella frutta secca, uova, pesce, carne e legumi.

Dal punto di vista bionutrizionale si potrà agire efficacemente sia per attenuare e risolvere le sindromi microbiche in atto, sia per migliorare le difese organiche. Alimenti dotati d’intrinseco potere antibatterico e virale sono numerose spezie come peperoncino, chiodi di garofano, cannella, curcuma, noce moscata, ecc. da sempre utilizzate per contrastare lo sviluppo dei germi negli alimenti e aggiunti alle preparazioni alimentari in caso di bisogno. Si cercherà di fare un largo uso di aglio e di cipolla, ma anche di cibi ricchi di vitamina C e acido citrico, consumando gli agrumi come frutta o sotto forma di spremuta. Altrettanto utili saranno fragole e frutti di bosco, ma soprattutto la melagrana, che la natura rende disponibile in autunno per stimolare il sistema immunitario e prevenire le sindromi influenzali nel periodo invernale.

Nella programmazione dei pasti in corso di patologie infettive in atto bisognerà prestare attenzione alle appetenze spontanee del paziente e proporre soluzioni semplici e moderate nella quantità, anche in considerazione del fatto che quando un organismo è impegnato nei processi di difesa non è nella condizione di sostenere anche processi digestivi e metabolici lunghi e laboriosi. Ne è prova il fatto che l’appetito di solito si riduce spontaneamente.

Si proporranno i carboidrati e le verdure nelle cotture che prevedano l’impiego dell’aglio o della cipolla, si cercherà di usare il peperoncino e le spezie citate precedentemente e si limiteranno le proteine della carne e del pesce.

Per evitare o ridurre il dosaggio e la durata delle terapie farmacologiche, si prescriveranno rimedi bionutrizionali come la tisana di limone e aglio, brodo di pollo, il vin brûlé, la mela caramellata o al forno, le patate bollite con aglio crudo, la tisana di chiodi di garofano e cannella o la cipolla con lo zucchero.

Evidenze scientifiche dimostrano che l’utilizzo di cereali integrali riduca il rischio di malattie cardiovascolari, di malattie coronariche, infezioni virali, infezioni batteriche, diabete, ipertensione.

Purtroppo questo patrimonio di cultura alimentare oggi è stato sostituito con quella che viene definita “dieta moderna occidentale” che invece porta a un grande consumo di alimenti conservati, carni rosse, carni conservate, oli non essenziali che non essendo saturi non sono affini con il nostro organismo e questo si è visto correlarsi con casi patologici come iperglicemia o infiammazioni rendendo il nostro sistema immunitario meno efficace e quindi indebolendolo contro patologie virali.

I cereali integrali sono: riso, orzo, avena, miglio, grano saraceno, amaranto, quinoa.

I cereali integrali contengono fitati che sono degli antinutrienti per cui è importante lavarli e tenerli in ammollo o cuocere con l’aggiunta di alga kombu.

I cereali oltre all’aspetto curativo sono anche alleati nelle terapie mediche, riducendone gli effetti collaterali.

L’avena in particolare per il suo effetto tonico è particolarmente consigliata nelle persone debilitate, ammalate, o nelle persone convalescenti. Può essere assunta anche la mattina a colazione: un buon porridge ci dà un senso di sazietà e dà una carica di energia che dura tutta la giornata, ma anche gli altri cereali come una crema di miglio e di riso con della frutta fresca.

I legumi sono una valida alternativa alle proteine animali. Per completare l’assetto amminoacidico totale è corretto associarli con i cerali. Si è visto che questa associazione riduce l’infiammazione.

Oltre alle vitamine, nei legumi troviamo anche delle fibre che hanno un effetto molto importante anche se non sono digeribili. Non hanno infatti una vera e propria azione nutriente, ma vanno migliorando il funzionamento, il movimento intestinale e danno una mano nel controllo della glicemia e del colesterolo nel sangue contribuendo inoltre all’equilibrio della flora batterica intestinale.

Bisogna sottolineare l’importanza che la fibra ricopre per il nostro intestino e se il nostro intestino sta bene si ripercuote sul buon funzionamento del sistema immunitario.

Ci sono però degli intestini che non sono capaci di digerire i legumi direttamente, ma hanno un intestino che va rieducato. Per fare questa cosa possiamo iniziare con delle lenticchie decorticate che non hanno bisogno di essere messe in ammollo e possono essere di aiuto. Ci possono anche essere delle difficoltà di assorbimento per cui si consiglia di cuocerle un po’ di più e magari di frullarle per riuscire a digerirle ancora meglio ed assorbire il ferro e tutti i nutrienti contenuti all’interno.

Importanti per una sana alimentazione che contribuisce a rafforzare il sistema immunitario sono la frutta e la verdura.

Studi hanno dimostrato come l’assunzione di frutta e verdura sia associato alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, di cancro e di morte prematura.

E’ importante variare e utilizzare verdure di stagione. Non tutte le verdure vanno cotte e non tutte vanno consumate crude. Ѐ consigliato variare il più possibile.

Le verdure verdi vanno sbollentate. Questo metodo permette di conservare al meglio le vitamine termolabili come la vit. B9 (ac. folico) importantissimo per una serie di azioni del nostro S.I. e della clorofilla che si è vista come implicata per la depurazione del nostro corpo poiché elimina le tossine ed inoltre va a migliorare anche la produzione di globuli rossi.

Anche la cipolla è importante per il rafforzamento del S.I. La cipolla rossa è molto ricca di quercetina che è un potentissimo antiossidante che sembra dia un notevole aiuto per quanto riguarda soprattutto le infezioni virali, ma soprattutto contiene anche lo zolfo che ci aiuta nella produzione del glucatione che è un nostro importantissimo elemento per il rafforzamento del S.I.

Importante è mangiare frutta di stagione, soprattutto gli agrumi.

Da non dimenticare anche il ruolo della frutta secca ed oleosa.

Alcuni studi hanno dimostrato che una maggiore assunzione di noci è associata ad una riduzione di malattie cardiovascolari, di cancro e di mortalità totale, ma anche la riduzione di malattie infettive e di malattie respiratorie. La frutta secca contiene acidi grassi essenziali, vitamina D, magnesio. Utilizzare la frutta secca come snack può essere un sistema per rafforzare il nostro S.I.

Rosalba Amico, biologa nutrizionista

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