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Il ruolo della nutrizione nella vita degli anziani

27 Febbraio 2025

L’alimentazione riveste un ruolo cruciale nella salute e nella qualità di vita degli anziani poiché, l’invecchiamento, comporta cambiamenti fisiologici e metabolici che influenzano l’assunzione e l’assorbimento dei nutrienti, portando a carenze nutrizionali (in particolar modo di vit D, vit B12, calcio e proteine) e a un maggior rischio di malnutrizione.

Modificazioni fisiologiche comuni dell’invecchiamento sono: la perdita di massa muscolare (sarcopenia), che può portare a debolezza e ad un aumentato rischio di cadute; la riduzione della densità ossea (osteopenia/osteoporosi), che può aumentare la fragilità ossea e il rischio di fratture; la riduzione del metabolismo basale e, di contro, un aumentato fabbisogno di nutrienti specifici, come vitamine e minerali; un’alterazione della digestione e dell’assorbimento di nutrienti chiave, come vitamina B12, calcio, e ferro; un’alterazione del gusto e dell’appetito, influenzato anche dall’assunzione di farmaci che possono modificare le preferenze alimentari; delle problematiche dentali e masticatorie, che possono ostacolare l’assunzione di alimenti solidi, riducendo la varietà dell’alimentazione.

Nell’anziano una corretta alimentazione, basata sui criteri cardine della dieta mediterranea, è un importante fattore di salute, longevità e qualità di vita.

Gli anziani hanno specifici fabbisogni nutrizionali che devono essere considerati quali:

  1. Un adeguato apporto proteico: 1.2g di proteine per kg di peso corporeo, indispensabile per contrastare la sarcopenia. Preferire fonti proteiche facilmente digeribili come pesce, uova, carni bianche, legumi e prodotti caseari e, in caso di difficoltà masticatorie, frullare o tritare i cibi per facilitarne l’assunzione.
  2. Un adeguato apporto di vitamine e minerali: calcio (1.200mg al giorno) e vit D (800-1000 IU) per ridurre il rischio di osteoporosi; valutare anche l’integrazione con alimenti fortificati e integratori per l’apporto di vitamina B12 e del ferro.
  3. Un adeguato apporto di fibre: utile per prevenire la stitichezza e migliorare la funzionalità intestinale.
  4. Un adeguata assunzione di grassi sani: privilegiare i grassi insaturi, come quelli contenuti nell’olio d’oliva e negli oli di semi, e aumentare il consumo di pesce ricco di omega-3 (come salmone, sgombro, aringhe, acciughe, tonno, sardine e trota)
  5. Limitare gli zuccheri e i grassi saturi: per evitare il sovrappeso e il rischio cardiovascolare.
  6. Idratazione costante: gli anziani spesso non percepiscono correttamente lo stimolo della sete. È fondamentale incentivare l’assunzione regolare di liquidi (acqua, tisane, brodi) per prevenire la disidratazione.

In conclusione, garantire una corretta e adeguata alimentazione nell’anziano è di fondamentale importanza per soddisfare i fabbisogni nutrizionali, considerando le specifiche limitazioni individuali. 

Un approccio alimentare appropriato risulta essenziale per migliorare significativamente la qualità della vita, prevenire l’insorgenza di patologie e promuovere un generale stato di benessere ed energia.

Anita Polignino, biologa nutrizionista

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