Reiki è benessere, inteso nel senso lato della parola. Guarisce l’anima, i pensieri, il corpo. È una dolce “droga” che non dà dipendenza perché rispetta l’individuo e ciascuno è libero di accoglierlo nella propria quotidianità se e quando vuole. È un metodo di riequilibrio naturale delle disarmonie interiori per cui, quando sentiamo che è il momento di “ricaricare le batterie”, concediamoci il regalo di un trattamento che rigenera, rinfranca, riconcilia con sé stessi e con il mondo.
Il Reiki, che affonda le sue radici nel buddismo, è un antico e semplice metodo di guarigione naturale tramite il tocco delle mani. Si tratta di una tecnica dolce e non invasiva, efficace nella terapia del dolore di qualunque tipo (operatorio, reumatico, vascolare, oncologico, etc.), nell’assistenza pre e post-operatoria, durante i trattamenti chemio e radioterapici, nel malato oncologico, negli stati di stress e nella depressione. Il Reiki viene classificato dal National Center for Complementary and Alternative Medicine (NCCAM, National Institute of Health) tra le terapie energetiche della “biofield medicine”. Esso si pone nell’ambito delle metodiche delle energie sottili e il suo campo d’azione non si limita al solo livello fisico, ma si estende anche a quelli emozionale, mentale e spirituale.
Reiki è energia universale che noi possiamo canalizzare, attraverso l’imposizione delle mani, solo dopo che siamo stati attivati da un Master Reiki. Il termine deriva dalle parole “Rei” e “Ki”. La prima significa energia dell’Universo, la seconda è l’energia personale. Quindi il termine Reiki racchiude entrambe: cioè l’energia universale passa attraverso di noi per giungere a chi decide di avvalersi del nostro aiuto. Tutto questo è valido anche per noi stessi.
È fondamentale capire la differenza tra il Reiki e la pranoterapia perché, sebbene le due tecniche si somiglino nelle modalità di dispensazione dell’energia, il pranoterapeuta utilizza la sua (anche potente) energia personale (appunto il Ki), mentre l’operatore Reiki utilizza l’energia universale, attingendola da una fonte inesauribile e sempre a disposizione.
Per chi decide di seguire la strada del Reiki dall’interno, esistono vari livelli di formazione. Ci sono tre livelli Operatore e due livelli Master. Io spiego sempre che con i tre livelli operatore si ricevono tutti gli strumenti per lavorare sulle persone. Cosa sono questi strumenti? In primo luogo avere un’energia più forte, in secondo luogo aver ricevuto dei simboli che rappresentano delle chiavi energetiche che si possono usare per implementare l’energia nei punti dove ce n’è maggior bisogno.
Da quanto premesso, distinguiamo dunque due modalità d’approccio a Reiki: essere attivati e non esserlo. Nel primo caso non c’è bisogno di queste mie spiegazioni perché s’impara tutto durante i corsi, nel secondo caso si è dei riceventi che si affidano alle mani di un operatore. In quest’ultima circostanza è da tenere presente che quanto più elevato è il grado di formazione dell’operatore, tanti più strumenti questi avrà per lavorare sulle persone.
Prima d'iniziare un trattamento, l’operatore si centra a Reiki portando le mani al cuore per qualche secondo e poi, quando sente che queste hanno ricevuto l’energia, egli è in grado di passarla al ricevente. Il modo classico di ricevere un trattamento è stando sdraiati su un lettino, mentre l’operatore Reiki si sofferma con le mani per alcuni minuti su varie zone del corpo, secondo un determinato protocollo – che può variare leggermente da scuola a scuola – ma che in tutti i casi mira a dare energia a tutta la figura. Si parte dalla testa e si arriva ai piedi, sia dalla parte anteriore che dalla parte posteriore. Rispetto a questa modalità standard, ci sono poi diverse varianti perché il Reiki è molto flessibile e quindi si può darlo anche su uno specifico organo, se è solo questo a soffrire di qualche disturbo. Tutto questo si concorda con l’operatore quando si predispone un piano d‘intervento.
Posso tranquillamente affermare che il Reiki è molto versatile e quindi può essere utilizzato per tante problematiche, non solo di natura fisica ma anche di natura emotiva, psicologica, relazionale, ecc. Il buon esito degli interventi dipende dal livello di formazione dell’operatore. Tuttavia va sottolineato che non c’è niente di “magico” in ciò che l’operatore fa sul cliente. Egli è solo un facilitatore che stimola le energie personali di quest’ultimo, stimolando il sano guaritore che c’è in ognuno di noi e sollecitando le nostre risorse personali.
L’uso di affiancare i trattamenti Reiki alle terapie mediche e chirurgiche da molti anni si è diffuso in tantissimi ospedali e centri di cura di tutto il mondo. In molti ospedali gli infermieri vengono attivati a Reiki affinché, già solo quando si prendono cura dei pazienti ospedalizzati, possano passare loro questa energia. Personalmente ho raccolto un vastissimo dossier di documentazione in tal senso: dai protocolli d’intervento alle ricerche pubblicate su siti governativi statunitensi. Ho inoltre formulato un progetto, che è rimasto solo un sogno nel cassetto, dopo aver visto i risultati su me stessa a seguito di un intervento chirurgico.
È solo casualmente che chi abbia riscoperto Reiki fosse un giapponese. Di per sé, la pratica dell’imposizione delle mani per guarire le malattie è una conoscenza condivisa da tutta l’umanità, che però si era persa nel tempo. Ma se il Reiki originario è stato canalizzato dal giapponese Mikao Usu, negli anni venti del secolo scorso, per contro il Karuna Reiki (una forma di energia ancora più forte) è stato canalizzato e diffuso, negli anni novanta, da un gruppo di Master nord - americani coordinati da William Rand. Ora abbiamo anche il nuovissimo Reiki delle Stelle®, canalizzato ed elaborato in Sardegna, dal 2017 al 2019, ad opera di un pool di Reiki Master che ho il privilegio di coordinare. Questo per essere sintetici, ma ci sono infinite varianti del Reiki altrettanto valide. Tutto ciò a riprova che Reiki è un’energia universale e non può essere considerato patrimonio esclusivo di una cultura piuttosto che di un’altra.
Ernestina Venditti, operatrice olistica